domenica 28 gennaio 2007

Eccetera, eccetera

Sul vocabolario della lingua italiana la parola "eccetera" viene definita così:

Voce formata dalla locuzione latina "et caetera" la quale
significa "e le restanti cose, ed altro" e si usa, a modo di avverbio, quando
nel discorso si omette alcun che avente connessione con ciò che si è detto
innanzi, e facile a sottintendersi da chi legge od ascolta; o quando
s'interrompe un'enumerazione, o la citazione d'un passo, di una sentenza, di una
formula, di parole altrui, e simili...
Nel mio vocabolario la parola "eccetera" assume più o meno un significato analogo, ossia è quella parola che si aggiunge in fondo a una lista quando non si sa più cosa dire ma si vuol dar l'impressione di saperne tantissimo. Caratteristica insomma del linguaggio dei pigri, che blaterano cose del tipo: - Questo quadro rappresenta il caposaldo della pittura manettiana, cosiderata peraltro preimpressionista perchè mancano, o comunque sono latenti, tutti quegli elementi che caratterizzano la pittura prettamente impressionista come quella di Monet, Renoir, Degas, eccetera, eccetera -. Confezionando un discorso munito di citazioni, parole tecniche, eccetera, si dà così l'impressione - rimanendo giusto nel tema dell'impressionismo - di essere ben a conoscenza di ciò di cui si sta parlando anche se in realtà non si fa altro che deviare la conversazione nella direzione a noi più congeniale.

Il grande "concetto dell'eccetera" è proprio di tutti gli specialisti in questo o in quell'altro - o presunti tali - ed è stato capito benissimo anche e soprattutto dai politici, che usano l'arte oratoria per stordire il pubblico con frasone intelligenti, elaboratissime, quanto vane.
Il punto fondamentale della questione da tenere ben presente è che qualsiasi essere umano dotato di parola e un minimo d'astuzia non deve far altro che aprire la bocca e lasciar defluire da questa un discorso quanto più lento, lungo e noioso possibile per aggirare qualunque ostacolo si frapponga tra lui e la meta che si è prefissato. E arricchendo il monologo con tanti "eccetera" messi al punto giusto non si fa altro che coprire le evidenti lacune che avrebbero messo in discussione tutta quell'impalcatura di parole e suoni tanto inutili quanto fonti di ovazione e assenso generale.


lunedì 8 gennaio 2007

La dura legge del post




Per la gioia dei miei innumerevoli fan vi illustrerò le sette sacre regole fondamentali che fanno di un semplice post un superpost.

  1. La più importante di tutte: applicarsi (più precisamente: sprecare del tempo) nell'elaborazione di un post solo ed esclusivamente se non si ha nulla di altro da fare (con "da fare" intendo anche tutta quella marea di attività semi-impegnative quali limarsi le unghie dei piedi, bighellonare in giro per casa con la vestaglia molto nonna-papera o anche seguire con la coda dell'occhio il ronzio di quella mosca ossessiva con la segreta speranza che questa si posi proprio nel punto in cui voi, con abile mossa, porrete fine al suo calvario con una dolce giornalata sulla capoccia)
  2. Non avendo nulla da fare non si avrà nemmeno nulla da dire: perfetto punto di partenza per un post originale ed extremely-in
  3. Il vero segreto di un post ben riuscito consiste in giri di parole e stupidaggini che allunghino il testo di svariate righe (quante più possibili, che diano l'impressione di avere davvero qualcosa di interessante da comunicare ai posteri), ma attenzione: tutto deve essere assolutamente lontano dalla ripetitività e dalla noia (niente moralismi, viva la superficialità!)
  4. Alcune parole arcaiche e/o auliche sono accettate quà e là, ma solo nei limiti della discrezione, giusto per far intendere di essere quanto meno scolarizzati (attenzione a non ricadere nella saccenteria vocabolaristica!)
  5. Inglesismi o parole molto "yeah" se dosate con cautela conferiscono al post un senso di appartenenza alla società giovanile dei giorni d'oggi (vedi: occhei, sicuramente più stiloso del quasi onomatopeico ok)
  6. L'ironia è la chiave di tutto: il lettore sarà così sospeso nel dubbio se voi siate sani con una vena di umorismo o veramente scemi del tutto, senza puntare direttamente su questa seconda possibilità
  7. Come ultimo: estremamente obbligatorio è inserire all'interno del post almeno una foto o ancora meglio un'animazione che attiri lo sguardo del lettore come un'ipnosi portandolo a leggere fino - all' - ultima - parola.

domenica 7 gennaio 2007

Un Capodanno bestiale (da bestie)




L'atmosfera berlinese si preannunciava estremamente heis già in prima serata del fatidico giorno 31 dicembre 2006...arrivati dopo una faticosa giornata passata a trascinare le nostre pesanti valigie (la mia più pesante di tutte...ovviamente) dall'aeroporto fino at home con la u-bahn, ci ritroviamo a girovagare per le strade della Stadt superaffollata di persone la cui più alta aspirazione era sparare razzi, petardi, &co, totalmente incuranti del fatto che i tuoi piedi potessero trovarsi nel bel mezzo delle loro losche faccende.

Anche la stradicciola più sfigata aveva il suo lanciarazzi!

La nostra meta è il Brandenburger Tor, la porta della città, dove si dice si riuniscano tutti i giovani tedeschi della capitale per festeggiare - tra birra e.....altro - il nuovo anno.

Allora noi, impavidi guerrieri italici, deutsch e italo-deutsch, seguiamo la folla impazzita. Notiamo che dappertutto la Polizei in verde - molto più elegante del banale blu nostrano - blocca le strade che portano alla nostra destinazione.

Questa è una sfida!!!!

Camminando ci si presenta un parco totalmente recintato da alte transenne. Stiamo a guardare un gruppo di ragazzi che cerca di combinare qualcosa e poi una voce - italiana....avevate dei dubbi?? - incita la folla come fosse un toro alla corrida: si era aperto un varco nel muro impenetrabile. Così, che fare?? Anche noi seguiamo a rotta di collo quei pazzi che si avventuravano nell'ignoto.

Ma un altro ostacolo ci si presenta davanti: altre transenne, e stavolta niente buchi. Il nostro cervello ormai ridotto a puro istinto e voglia di cavolate non ci pensa su neanche un attimo: tutti che si arrampicano su quei cosi metallici che per il nostro peso si piegano all'indietro così che oltrepassarli risulta quasi un'impresa.

Proprio nel momento in cui anche il nostro secondo piede tocca terra, il canto degli Scissor Sisters giunge alle nostre orecchie accelerando la nostra corsa verso....uno dei più grandi concerti live - e gratis (almeno per noi) - che abbia mai visto!

Travolgiamo il personale della sicurezza che cerca invano di bloccarci, intanto io mi guardo schifata la mano sinistra dove la transenna assassina ha inciso il suo disappunto con una firma rosso sangue....sono rischi che si corrono...

Riusciamo infine a mischiarci tra la gente (c'era più di un milione di persone), arrivando fino alle prime file, da cui possiamo vedere distintamente il cantante che si destreggia sul palco in mutande, mentre noi brindiamo a questo 2007 che è partito bene e non può che continuare bene...